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Dopo oltre 400 giorni lo Staranzano cade in campionato: l'impresa è firmata dalla Maranese. A proposito di imprese: l'Aquileia passa sul campo del Domio. Pareggio pirotecnico tra Ufm e Isontina, che restano in affanno in classifica
Per la legge dei grandi numeri prima o poi doveva accadere. Dopo tredici mesi e mezzo la Terenziana registra una sconfitta in campionato, l’ultima risale al primo ottobre dello scorso anno, subita in casa nel derby con la Romana per 2-1. A distanza di 406 giorni col medesimo punteggio i biancorossi di Gregoratti cadono sul campo della Maranese anche se alcuni scricchiolii già si potevano scorgere nel rocambolesco 3-3 dello scorso sabato con la Gradese. Profumo di laguna amaro per i bisiachi andati sotto per le reti di Simone Motta e Uanetto nel giro di pochissimi minuti nella ripresa, poi De Carlo ridà speranza agli staranzanesi, rimasta incompiuta.
Lo stop favorisce l’Isonzo ora appollaiato sullo stesso gradino, il primo, della classifica dopo aver vinto 2-0 la propria partita in quel di Santa Croce contro un Vesna tornato a sorreggere, in compagnia dell’Ufm, il fanalino di coda. Per la formazione di Bandini vanno a segno Anzolin dopo una decina di minuti dall’inizio seguito a poco dalla fine dal gol di Debianchi. Si accorcia quindi la classifica nei piani alti, il Pertegada sale sul podio da solo in virtù del successo sul Carso a Trebiciano nei confronti del Primorec per 3-0 infliggendogli la quarta sconfitta casalinga. A far felice mister Berlasso ci hanno pensato Cervesato, Daniel Picci e Brucoli.
Sui posti dietro non ci sono vinti ne vincitori a Monfalcone il cui punteggio finale di 3-3 non serve a alle due contendenti Ufm e Isontina alle quali serviva una vittoria per scacciare, o almeno provare, la crisi. Ne è uscita una gara dalle mille emozioni iniziata con il vantaggio ospite di Woznjak e dopo tre minuti Grion pareggia per i canterini che ribaltano alla mezzora con Turco e aumentano il bottino con Cuzzolin. Nella ripresa l’Isontina tira fuori l’orgoglio, dimezza con De Matteo e infine perviene al pareggio con il sempre eterno Cristian Faggiani. E alla fine tutti a meditare al fornitissimo chiosco gestito dal “Furgon delle Meravilie”.
La Gradese, in vantaggio nella prima frazione con El Mouhajdi si fa raggiungere nel secondo tempo alla “Schiusa” dal Sant’Andrea con la rete di Moriones per un pareggio che frena i mamoli al riavvicinamento alle posizioni di testa, mentre i triestini riescono a tenersi aggrappati al gruppo centrale.
Colpo grosso dell’Aquileia sul campo del Domio sfatando il tabù del terreno sintetico da parte della truppa di Mauro. Scatenati gli azzurri con l’iniziale doppietta di Casasola e le successive marcature di Boaro e ancora dell’onnipresente Casasola che però non si porterà a casa il pallone. Per i verdi di casa mitiga il tonfo la doppietta di Lapaine.
Finisce 1-1 la sfida carsolina fra Zarja e Rivignano con gli ospiti per primi in rete con Zoppolato e pareggio triestino di Zucchini.
Nell’anticipo di sabato nulla di fatto fra Ruda e Sangiorgina con i padroni di casa piuttosto spreconi e ospiti attenti a non scoprirsi ma anche temibili nelle ripartenze.
FONTE: MessaggeroVeneto - 11 Novembre 2018